Gli incontri si tengono il venerdì alle ore 21.00 presso la sede del Gruppo in via Vecchio Bersaglio (Ex Macello) a Lodi. L’ingresso è libero e aperto a tutti.
Il programma può essere soggetto a modifiche per cause di forza maggiore.

Grazia Dell'Oro
Grazia Dell’Oro
Laureata in Lingue e Letterature Straniere, partecipa alla realizzazione di diversi progetti sociali e culturali. Consegue la specializzazione presso l’Università Ca’ Foscari frequenta il Master sull’Immigrazione e collabora con enti pubblici e privati nell’elaborazione di programmi di innovazione sociale in ambito nazionale ed europeo. Per anni ricerca e scrive sui temi legati all’immigrazione e ai cambiamenti sociali. Dal 2013 è direttore editoriale di emuse, sua creatura, dove ora guida uno staff giovane fortemente motivato a offrire prodotti di qualità sia in formato cartaceo che digitale. Molte le collane in attivo che affrontano con prevalenza temi legati alla fotografia e all’arte: dai saggi e manuali della collana Fotografia, ai libri fotografici della collana Portfolio, ai cataloghi di festival alla recente collana Terramare, conversazioni tra autori e artisti che indagano attraverso codici e linguaggi espressivi diversi una propria visione del Mediterraneo. Dal 2023, emuse sta espandendo il proprio progetto editoriale per portare alla luce la ricchezza culturale e le tradizioni letterarie del Mediterraneo con attenzione specifica al mondo arabo. Da questo nuovo impegno sono nate una collana di narrativa e una collana di poesia.
Durante la serata proverà a spiegare cosa significa essere editori oggi, quali sono le sfide e le opportunità di questo mestiere, e come si costruisce concretamente un libro, dalla prima idea fino all’oggetto che teniamo tra le mani: un viaggio nel dietro le quinte del nostro lavoro, anche attraverso la storia di alcuni dei nostri libri.

Enrico Genovesi
Racconti Fotografici Nomadelfia e altre storie
Nato nel 1962, vive a Cecina (LI) e fotografa dal 1984 dedicandosi prevalentemente al reportage a sfondo sociale su storie italiane. I suoi lavori, spesso dei progetti a lungo termine, hanno avuto riscontri positivi e premi in Italia e all’estero. Oltre ad essere state pubblicate su vari magazine, le sue fotografie hanno avuto sbocco editoriale per numerosi Enti pubblici tra cui il Ministero della Giustizia, Asl, partenariati con la Comunità Europea. La sua bibliografia attualmente annovera più di dieci titoli. Il suo ultimo libro: Nomadelfia, una storia che ha ricevuto molti riconoscimenti in vari ambiti e in importanti premi internazionali. Ha collaborato con la storica agenzia “Grazia Neri” e, fino a tutto il 2012, è stato rappresentato da Emblema photoagency.

Daniele Bellocchio
L’importanza del reportage di guerra
Daniele Bellocchio è un giornalista nato a Lodi e laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano. Dal 2012 ad oggi ha seguito e raccontato le guerre in Somalia, Congo, Nigeria, Sudan, il conflitto in Repubblica Centrafricana, la crisi in Burundi, l’esodo umano dalla Somalia al Kenya e dal Sud Sudan all’Uganda e la tragedia del bacino del Lago Ciad dove è in corso una delle catastrofi umanitarie più complesse dei nostri giorni. Ha realizzato reportage e documentari anche ad Haiti, in Pakistan, Afghanistan, Birmania, Bosnia, Serbia, Grecia, Armenia e Nagorno Karabakh. I lavori, pubblicati dalle principali testate italiane e straniere, sono stati vincitori di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.
Dall’Afghanistan alla Birmania, dall’Armenia al Repubblica Democratica del Congo; attraverso il racconto, coadiuvato da video e foto, di alcune delle crisi più complesse e meno mediatiche dei nostri tempi, durante la serata si parlerà di reportage a trecentosessanta gradi. Di come è cambiato il mestiere del reporter, del rapporto tra fotografo e giornalista e di come, in un mondo sempre più globalizzato, frenetico e incendiato dai conflitti, il reportage sia oggi un linguaggio quanto mai necessario per comprendere il nostro contingente.